Il Passaggio Generazionale è il primo motivo di fallimento in Italia mentre è la prima ragione di consulenza in tutta Europa.
I dati non sono di certo confortanti. Solo un quarto delle aziende supera il primo passaggio. Il 15% supera il secondo passaggio. Solo il 5% supera il terzo e poco più del 60% delle aziende è ancora in attività dopo 5 anni. Le aziende italiane sono prevalentemente a conduzione famigliare (circa l’80%) e per forze maggiori si trovano ad un certo punto ad affrontare questo problema.
Nelle aziende di origine prevalentemente artigiana, sussistono dei preconcetti che stridono in modo violento con l’economia odierna. Ci sono due mondi che inevitabilmente si trovano in conflitto se non accompagnati in questo complesso viaggio. La generazione uscente, essendo stata il perno su cui si è costruita l’azienda trova difficile lasciare veramente perché, anche se ha grandi e positive opinioni sulla nuova generazione in realtà non si fida del tutto, cosciente che gestire un’azienda è cosa assai complessa.
La nuova generazione non ha dovuto lottare per creare ciò che eredita e di solito è spinta dalla voglia di rinnovare, di portare idee e sistemi nuovi ritenendo le idee e i metodi precedenti antiquati.
In realtà entrambe hanno torto. Passaggio generazionale non significa “insegnare a fare il tavolo” ma insegnare come si gestisce l’azienda. Bisogna imparare / insegnare tutto ciò che concerne l’aspetto finanziario (trattare con le banche, fornitori, clienti, personale, fisco) produttivo (tempi, materiale, macchinari, ricerca) commerciale (canali di vendita, commerciali, strategie, concorrenza, mercato) oltre alla gestione vera e propria del patrimonio aziendale ed i suoi costi.
La nostra consulenza ha lo scopo di coordinare e verificare che ogni punto sia ben delineato e che passo dopo passo si raggiungano tutti gli obiettivi di conoscenza per poter far continuare l’immenso valore creato e che in questo modo può avere un grande futuro.
Il vero valore è la fusione di due generazioni che possono ampliare in modo esponenziale le capacità di entrambi per un sicuro successo.
Le aziende si trovano spesso in grave difficoltà non a causa di un mercato difficile, concorrenza sleale, rapporti bancari complessi, MA PERCHÈ NON SI SONO FERMATE ad analizzare cosa stia accadendo, perché sono giunte vicine al punto di non ritorno nonostante abbiano tutte le potenzialità per aver successo.
Con il termine “BAD Company” si intende un’azienda che non ha più liquidità per poter continuare la sua attività ma ha tutto il potenziale (mezzi, struttura, clienti) per ricominciare creando una “GOOD Company”.
Di fatto la Bad Company è una società che ha accumulato debiti a cui non riesce a far fronte per svariati motivi ma ha in realtà la forza per poter ripartire utilizzando tutta l’esperienza ed il Know-how accumulato negli anni.
Questa strategia di fatto è importante laddove sia evidente che una ristrutturazione completa e profonda permetterà alla nuova azienda di proseguire in modo positivo il lavoro. Si determinano i “rami secchi” da tagliare, le procedure fiscali da seguire, i piani finanziari per sanare i debiti contratti precedentemente.
Innanzitutto deve essere fatta un’analisi estremamente approfondita delle cause che hanno portato ad una situazione così grave, al fine di interrompere un sistema che se continuato anche nella nuova società porterebbe la stessa in grave crisi nell’ arco di un breve periodo.
La consulenza diventa basilare proprio per procedere non solo da un punto giuridico/fiscale (messa in liquidazione della Bad Company ed apertura della Good Company), ma per la valutazione economica/strategica a medio/lungo termine della strategia adottata.
Ciò che consigliamo vivamente, se state vivendo una situazione difficile, è di fermarsi ad analizzare l’insieme e trovare la soluzione veramente efficace per non buttar via anni di lavoro e sacrifici.